EOSC

European Open Science Cloud: lo spazio europeo per la condivisone  dei dati della ricerca

Il progetto EOSC-hub da 30 milioni di euro ha gettato le basi dell’European Open Science Cloud (EOSC) che avvicina l’UE alla creazione di un grande spazio aperto di condivisione dei risultati di ricerca. A partire da giugno, un nuovo partenariato pubblico-privato mira a razionalizzare questo sistema per renderlo un vero e proprio Open Science Cloud.

Il cloud è stato lanciato formalmente nel 2018, e da allora Horizon 2020 ha finanziato circa 50 progetti, investendo 320 milioni di euro entro il 2020.

Sebbene sia stato lanciato tecnicamente tre anni fa, l’EOSC è tuttavia operativo solo sulla carta. La partnership mira a consolidare il sistema entro il 2030, per servire due milioni di ricercatori. Il progetto, all’opera dal 2015, ha raggiunto ora diversi risultati chiave per affrontare il frammentato ecosistema di ricerca europeo.

In particolare, il progetto ha stabilito il mercato e l’ambiente di lavoro dell’European Open Science Cloud, compreso lo sviluppo del portale per l’accesso alle risorse, la definizione dell’architettura delle funzioni dell’EOSC e l’integrazione di più di 80 fornitori di servizi

Entro il 2030, la Commissione spera che l’EOSC permetterà a 2 milioni di ricercatori europei di archiviare, condividere e riutilizzare i dati nell’UE.

Il mezzo per fare questo sarà una partnership co-programmata tra la Commissione europea e l’associazione EOSC, che riunisce finanziatori della ricerca, fornitori di servizi e altre organizzazioni. Insieme a molti altri stakeholder europei, l’associazione ha stabilito una tabella di marcia per realizzare l’open science cloud.

La Commissione metterà a disposizione 490 milioni di euro per questo sforzo nei prossimi sette anni. Dieci volte di più i finanziamenti arriveranno probabilmente da altre parti.

FONTE (first)

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