Dopo anni di lotta contro un approccio “Europe first” nel finanziamento della ricerca, i politici e i lobbisti di Bruxelles si dicono ora decisi a limitare esplicitamente l’accesso ai programmi di finanziamento R&I ai paesi terzi che non rispettano la libertà accademica e i diritti di proprietà intellettuale.
La Commissione europea ha infatti dichiarato che in futuro baserà le sue regole per la cooperazione scientifica internazionale sul principio di “autonomia strategica aperta”.
In particolare, la Commissione sta elaborando una tabella di marcia relativa alla cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina, in cui sta cercando di imporre termini più rigorosi per garantire che le organizzazioni di ricerca e le aziende dell’UE possano accedere al mercato cinese in modo sicuro, senza doversi preoccupare di potenziali violazioni della proprietà intellettuale.
In generale, ricercatori rimangono in gran parte a favore della cooperazione internazionale di materia di ricerca e sviluppo, ma vogliono che siano applicate delle limitazioni ai paesi che potrebbero usare l’accesso aperto ai programmi dell’UE per spiare le tecnologie sensibili per guadagni economici e militari.
(Fonte: First)