Solare 2.0 low cost con l’università

Quanto più i sistemi di produzione dell’energia basati sul sole saranno efficaci, tanto più si diffonderanno. Un obiettivo cui lavora anche l’Università di Brescia: l’Ateneo cittadino è infatti partner di uno studio europeo che punta a ridurre il costo di produzione dell’energia elettrica – ricavata dal solare termodinamico – al di sotto dei 100 euro per Megawattora (oggi siamo intorno ai 150 euro). Dopo i pannelli solari, quelli dotati di accumulo e quelli «connessi» (sperimentati anche a Brescia), sul mercato dell’energia rinnovabile si muove anche il «Solare termodinamico», pensato prima di tutto per generare acqua calda sfruttando un liquido frigorigeno riscaldato dai raggi solari. Ma questi pannelli possono anche produrre energia elettrica, che il progetto «SCARABEUS» mira a rendere meno costosa. Come? Sviluppando «innovativi cicli termodinamici fondati sull’utilizzo di miscele a base di anidride carbonica per abbattere i costi del solare termodinamico». Il progetto, che interessa anche le Università di Vienna, Londra, Siviglia ed è guidato dal Politecnico di Milano, coinvolge l’Energy Technology Group del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale di Brescia, di cui fa parte anche il Prof. Costante Invernizzi. Come spiegano gli esperti, «lo sviluppo di un innovativo ciclo di conversione dell’energia termica in energia elettrica consentirà di migliorare l’efficienza del ciclo di potenza». Per raggiungere il risultato, il gruppo di ricerca bresciano è chiamato a «identificare il miglior additivo per la CO2 e verificare sperimentalmente la stabilità termica delle diverse miscele». Dalle analisi preliminari si stimano «possibili aumenti di efficienza del 3-6%». 

 

(Fonte: Corriere della Sera)

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