Progetto SLURP – SLUdge Recovery in agriculture: environment and health Protection

Resp. Scientifico: Prof. Giorgio Bertanza, giorgio.bertanza@unibs.it

Professore Ordinario di Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica (DICATAM), Università degli Studi di Brescia

Finanziato da: Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando “Economia circolare 2020”

Durata del Progetto: 30 mesi

Inizio progetto: 1° maggio 2021

Capofila: Università Degli Studi Di Brescia (UNIBS)

Partners: Università degli Studi di Milano (UNIMI), Istituto di Ricerche Farmcologiche Mario Negri (IMN), Helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera (HMGU).

Team di ricerca:

UNIBS: Giorgio Bertanza, Gianni Gilioli, Roberta Pedrazzani, Alessandro Abbà, Marta Domini, Ehsan Liaghati, Michele Menghini, Vera Ventura, Anna Simonetto, Irene Tosato, Donatella Feretti, Ilaria Zerbini

IMN: Sara Castiglioni, Francesco Riva, Ettore Zuccato

UNIMI: Camilla Della Torre, Andrea Binelli. Luca Del Giacco, Stefano Magni

HMGU: Catarina Cruzeiro, Peter Schröder

website progetto: https://sites.unimi.it/slurp_project/

 

Abstract

I fanghi di depurazione vengono prodotti nell’ambito del processo di depurazione delle acque reflue. La produzione, in Europa (EU27), è di circa 10 milioni di tonnellate (sostanza secca) all’anno. I fanghi di depurazione rappresentano un substrato ottimale per l’agricoltura (circa il 50% viene infatti già oggi recuperato), grazie al loro prezioso contenuto di carbonio organico, azoto, fosforo e micronutrienti. La normativa, infatti, consente questa forma di recupero, previa verifica del contenuto di alcuni inquinanti. Il dibattito sulla opportunità di una revisione delle norme è molto acceso. La presenza di sostanze indesiderate pone infatti in primo piano la necessità di una valutazione approfondita dei potenziali effetti negativi sull’ecosistema e sulla salute umana.

Per rendere più sicuro e accettabile il riutilizzo dei fanghi, e quindi promuovere l’economia circolare nella piena salvaguardia dell’ambiente, è necessario studiare l’effettivo impatto del fango sugli organismi viventi e sugli ecosistemi e fornire una risposta realistica alla domanda: il riutilizzo dei fanghi è sicuro? Il progetto SLURP è la risposta di un gruppo multidisciplinare, che comprende competenze di ingegneria sanitaria-ambientale, chimica analitica e ambientale, agronomia, microbiologia agraria, ecologia, tossicologia umana e ambientale, igiene e sanità pubblica.

Scopo del progetto è fornire una base scientifica per sviluppare un protocollo di caratterizzazione dei fanghi di depurazione (e altri residui destinabili all’agricoltura) basato su test chimico-fisici ed ecotossicologici che, unito a una analisi del rischio che valuti le vie di esposizione degli organismi e dell’uomo, possa favorirne il recupero in piena sicurezza per l’ambiente e la salute umana.

L’attività sperimentale consiste nell’effettuazione di una batteria di saggi di tipo chimico, fisico, ma soprattutto ecotossicologico, per quantificare la concentrazione delle sostanze chimiche (ivi compresi gli inquinanti in tracce), studiarne il loro comportamento e destino nel terreno, con particolare riferimento al microbiota radicale, stimarne il rischio per i vari organismi (uomo compreso) anche in considerazione di specifici effetti. Inoltre, il progetto mira a offrire un supporto scientifico concreto per una futura revisione della normativa del settore e/ o l’istituzione di un certificato di qualità di processo e di prodotto.

La stretta collaborazione con gli stakeholder garantirà che vengano presi in considerazione casi di studio significativi, che il protocollo proposto sia applicabile nella pratica dagli operatori, che i risultati della ricerca siano condivisi. I risultati della ricerca potranno favorire inoltre la creazione di “green jobs” e lo sviluppo dell’innovazione di processo e di prodotto.

 

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