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ERC Proof of Concept: otto italiani tra i progetti «ad alto potenziale» finanziati dall’Unione Europea

Un nuovo test a basso costo per la diagnosi di Covid-19, una tecnica per sviluppare farmaci contro la cecità e nuove tecnologie per produrre energia pulita: sono fra i 55 progetti «ad alto potenziale applicativo» a livello economico o sociale finanziati dallo European Research Council (ERC) con 150.000 euro ciascuno, per un totale di 8,25 milioni di euro. Dei progetti finanziati, otto sono italiani, promossi da Istituto italiano di tecnologia (Iit) e Politecnico di Milano, con due progetti ciascuno, e dalle università di Milano, Pisa, Firenze e Federico II di Napoli.

La nuova classifica dei 21 Paesi i cui centri hanno ricevuto finanziamenti nel 2020 e che vede la Gran Bretagna prima con 30 progetti, seguita dalla Germania (23) e dall’Italia, che condivide il terzo posto con l’Olanda con 17 progetti ciascuno. La classifica prosegue con Francia (15), Spagna (12), Israele (11), Belgio, Svezia e Svizzera (8 ciascuno), Austria e Turchia (3 ciascuno), Portogallo (2), Cipro, Greece, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Polonia e Slovenia (un progetto ciascuno).

Per Mariya Gabriel, Commissario europeo per l’Innovazione e la Ricerca, i nuovi progetti «dimostrano come risultati scientifici di frontiera possono trovare applicazioni per creare innovazioni a vantaggio della società e dell’industria» e come siano «destinati ad aprire nuove strade e ad aprire nuovi modi per affrontare le sfide urgenti, come quelle nei settori della salute, della migrazione e del cambiamento climatico».

 

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