Il 20 ottobre il MUR ha pubblicato il Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca (PNIR) 2021 – 2027, parte integrante del Piano Nazionale della Ricerca (PNR) che definisce ed aggiorna le priorità nazionali sul tema delle infrastrutture di ricerca per i prossimi anni.
In particolare, il documento fornisce l’orientamento strategico per le politiche legate al tema delle Infrastrutture di Ricerca – che sono 131 in tutto il Paese – ed ha lo scopo di specificare il piano tecnico-strategico, identificando le infrastrutture di ricerca (IR) prioritarie per l’Italia, 74, anche mettendo a sistema quanto già presente nel sistema Paese.
Il PNIR, come già accennato, è dunque volto all’attuazione delle linee prescritte dal Piano Nazionale della Ricerca, che ricordiamo essere articolato in 6 ambiti di ricerca e innovazione e 28 aree di intervento che rispecchiano i cluster del programma Horizon Europe (programma quadro per la ricerca e l’innovazione 2021-2027 dell’UE):
- Salute (tecnologie farmacologiche, biotecnologie e tecnologie per la salute);
- Cultura umanistica e società dell’inclusione;
- Sicurezza per i sistemi sociali (cybersecurity);
- Digitale, industria e aerospazio (transizione digitale, i4.0, AI, aerospazio);
- Clima, energia, mobilità sostenibile;
- Prodotti alimentari, Agricoltura e ambiente (green technologies, scienze e tecnologie alimentari, bioindustria, conoscenza e gestione dei sistemi agricoli).
Relativamente all’identificazione delle IR prioritarie per il Paese, il Piano spiega infine il processo che ha condotto alla loro individuazione:
Definizione dei criteri:
- eccellenza scientifica
- impatto socioeconomico.
- analisi critica della storia e delle prospettive;
- completezza delle politiche di accesso;
- relazioni internazionali e rilevanza pan europea;
- impegno politico e supporto finanziario dei Paesi partecipanti;
- governance, management e gestione delle risorse umane;
- aspetti finanziari.
Consultazione nazionale online delle IR: il MUR ha proceduto ad una consultazione nazionale degli stakeholders rilevanti che ha coinvolto gli enti pubblici di ricerca e gli Atenei, e che ha fatto emergere le seguenti presenze di IR:
- Ambito Salute: 15%
- Tecnologie farmaceutiche e farmacologiche: 1,9%
- Tecnologie per la salute: 13,1%
- Biotecnologie: 0%
- Ambito Digitale, Industria e Aerospazio: 34,6%, (di cui solo l’Aerospazio 17,8%);
- Ambito Clima, energia e mobilità sostenibile: 21,5%;
- Ambito cultura umanistica dell’inclusione: 12,1%
- Ambito sicurezza per i sistemi sociali: 5,6%
In conclusione, il documento dichiara come IR saranno sempre più il fulcro degli investimenti, sia pubblici che privati, e delle progettualità come fattori abilitanti per la conduzione della ricerca scientifica eccellente.