L’obiettivo dei triloghi in corso – ce ne saranno sicuramente altri due: il 21 febbraio e il 12 marzo – è arrivare a un accordo politico informale tra Parlamento, Consiglio e Commissione sul testo del programma quadro (o su parti di esso) entro maggio 2019. Il compromesso è probabile, ma (nel caso) si tratterà di un accordo informale e politico, soggetto al mutamento degli equilibri politici nelle istituzioni UE (nuovo Parlamento, nuova Commissione, alcuni nuovi governi). Il resto è incerto: per dare il via ai negoziati anche sul programma specifico prima delle elezioni europee, è necessario che gli Stati Membri producano una posizione comune a breve: sicuramente non lo faranno nel corso del prossimo Consiglio Competitività (parte Ricerca) del 19 febbraio (Il Consiglio Competitività, parte Ricerca, è la configurazione del Consiglio UE che riunisce i ministri della Ricerca dei 28). Lo scenario più realistico (a oggi) è l’accordo istituzionale informale, prima delle elezioni, su un pezzo del programma quadro (obiettivi, struttura, regole di partecipazione, criteri di valutazione), con il Consiglio che – nel frattempo – definisce la propria posizione sul resto e sul programma specifico, in attesa della ripresa dei negoziati a nuovo Parlamento e nuova Commissione insediati (novembre 2019).