La R&I nei programmi elettorali delle prossime consultazioni europee

In vista delle elezioni del 6-9 giugno che andranno a formare il prossimo Parlamento europeo, i principali gruppi politici e partiti europei hanno pubblicato, nei mesi scorsi, i loro manifesti politici. I documenti contengono le visioni dei partiti per il prossimo mandato, fornendo anche alcuni dettali sui loro futuri programmi per la R&I.

Il Partito Popolare Europeo (PPE), nel suo manifesto, dà grande rilevanza alla ricerca, proponendo di raddoppiare il budget europeo per la ricerca nel periodo 2024-27 e fissare l’obiettivo di destinare il 4% del PIL europeo alla R&I entro il 2030. Inoltre, trova grande spazio l’innovazione, ritenuta fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie digitali: il PPE propone la creazione di una “Unione dell’innovazione” attraverso il sostengo alle linee pilota per l’innovazione nel settore dei semiconduttori e finanziamenti adeguati.

Il Partito Socialista Europeo, invece, tocca la R&I esclusivamente nel settore della salute. Secondo il loro documento, il PES supporterà iniziative di ricerca pubblica sui vaccini, farmaci salvavita e resistenza antimicrobica.

Renew Europe, tra le sue priorità, sottolinea la necessità di investire nella R&I per attirare capitale privato e rendere l’Ue più competitiva e sostenibile. Inoltre, il ruolo della R&I è riconosciuto anche nel rafforzamento della difesa europea. 

Il manifesto dei conservatori e riformisti europei (ECR), invece, promette supporto alla R&I in carburanti alternativi e investimenti nell’accelerazione della connettività. Inoltre, il documento menziona l’attenzione alla trasformazione dei risultati di ricerca in prodotti.

I Verdi europei sostengono che il supporto europeo alla ricerca, fondamentale per lo sviluppo tecnologico e per la competitività europea, debba essere aumentato. In aggiunta, i Verdi danno particolare attenzione alla ricerca medica, specialmente in riferimento al Covid-19 e all’utilizzo di dati sanitari.

Il Partito della Sinistra Europea (SE) propone di riservare il 7% del PIL europeo a ricerca, innovazione e istruzione e di creare un Fondo europeo a gestione della Banca centrale europea che supporti, tra le altre cose, la R&I.

Il gruppo Identità e Democrazia (ID), invece, ha comunicato che non pubblicherà un manifesto in vista delle elezioni.

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