L’Unione europea mira a promuovere la “coesione dell’innovazione” per colmare il divario nella scienza e nell’innovazione in Europa.
All’inizio di questa settimana, la Commissione europa ha pubblicato il quadro di valutazione dell’innovazione 2021, mostrando che diversi paesi dell’Europa meridionale e orientale hanno migliorato le loro prestazioni di R&S, riducendo leggermente il divario con gli Stati membri più ricchi dell’Europa occidentale e settentrionale. Tuttavia, l’eccellenza nella ricerca e nell’innovazione rimane concentrata nell’Europa settentrionale e occidentale.
Pertanto, l’obiettivo dell’UE è ridurre il divario e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca (ERA), creando un ecosistema europeo dell’innovazione dove tutti i talenti hanno accesso a informazioni di qualità, a finanziamenti e possono costruire reti. A tal fine, la Commissione sta lavorando a un nuovo sistema di governance e a un nuovo patto per la ricerca e l’innovazione che stimolerà gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nazionali in R&S e sostenere le carriere dei ricercatori.
Tuttavia, affinché i piani dell’UE abbiamo l’impatto desiderato, gli Stati membri dovranno riconoscere obiettivi nazionali vincolanti per la spesa in R&S. Infatti, per oltre 20 anni i paesi dell’UE sono stati incoraggiati ad aumentare la spesa in R&S al 3% del PIL, ma pochissimi lo hanno fatto.
Inoltre, i funzionari della Commissione stimano che i progetti di ricerca e innovazione rappresentino tra il 4 e il 13% delle sovvenzioni richieste dagli Stati membri nei loro piani di ripresa e resilienza (PNRR) dalla pandemia Covid-19: complessivamente, saranno quindi investiti in ricerca e innovazione circa 35 miliardi di euro del Recovery Fund
L’UE deve assicurarsi che gli Stati membri usino tutti i fondi disponibili per gli investimenti in R&I in modo tale da ridurre il divario di rendimento dell’innovazione in Europa.
(Fonte: First)