Sono terminati i negoziati sui dieci partenariati pubblico-privato nell’ambito di Horizon Europe nei settori salute, clima e tecnologie digitali. Il Consiglio dell’UE dovrebbe adottare ufficialmente la legislazione a novembre, permettendo ai partenariati di lanciare i loro primi inviti a presentare proposte all’inizio del 2022.
La legislazione sul partenariato è in cantiere da quando la Commissione ha presentato la sua proposta per il pacchetto da 10 miliardi di euro che disciplina nove partenariati industriali e un partenariato pubblico sulla metrologia.
Se da un lato il settore industriale ha ben accolto la conclusione dei negoziati ed è impaziente di partecipare alle iniziative, dall’altro c’è qualche dubbio dell’Associazione europea delle organizzazioni di ricerca e tecnologia (EARTO) su due questioni principali. La prima riguarda la partecipazione delle istituzioni senza scopo di lucro alle partnership (es. le organizzazioni di ricerca e tecnologia e le università): infatti, la proposta originale della Commissione ha modificato il modo in cui tali organizzazioni possono contribuire a innescare maggiori investimenti da parte del settore privato e i cambiamenti potrebbero rendere più difficile la loro partecipazione, coprendo solo parzialmente i costi reali del progetto. La seconda questione riguarda invece il nuovo aspetto della legislazione sui partenariati, per cui essi avranno la responsabilità di gestire i bandi che verranno pubblicati. EARTO ritiene infatti che ciò potrebbe avere un bilancio negativo sui livelli di prontezza tecnologica per quei temi, dato che l’industria è spinta a finanziare la ricerca che genererà ritorni commerciali nel breve periodo.
La priorità resta comunque agire nel breve termine, in modo da non causare ritardi nell’attuazione dei partenariati, motivo per cui alcuni di essi stanno già condividendo le date dei prossimi bandi.
(Fonte: First)