La Relazione sui risultati nel campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione (SRIP) afferma che l’Unione europea mantiene un ruolo di primo piano sulla scena mondiale in termini di produzione scientifica e tecnologica: pur rappresentando appena il 6% della popolazione mondiale, vanta il 18% circa degli investimenti mondiali in R&S e il 21% delle pubblicazioni scientifiche più citate al mondo. Gli investimenti in R&S sono tuttavia diminuiti durante la crisi, con differenze notevoli fra i settori, erodendo così i margini di vantaggio rispetto ai principali partner commerciali dell’Ue. In particolare, i settori maggiormente colpiti sono stati quelli dell’ICT (-3.6%), della chimica (-3,7%), dell’automotive (-7,2%) e dell’aerospaziale (-22,6%). C’è necessità – si legge nel report – di politiche ambiziose che riconoscano il ruolo centrale della R&I nella transizione verde e digitale, contribuendo così a rafforzare la resilienza e la competitività del Continente. A questo proposito, lo studio propone sei linee d’intervento per direzionare gli investimenti nella R&I e valorizzare i risultati.