Lo scorso 15 maggio, Mariya Gabriel, Commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha ufficialmente rassegnato le dimissioni dal suo incarico. La decisione è stata resa nota dalla presidente Ursula von der Leyen, che ha ringraziato la Commissaria uscente per il suo contributo negli scorsi tre anni e mezzo. Le dimissioni arrivano in conseguenza di alcuni sviluppi politici interni in Bulgaria: Gabriel era stata indicata dal partito conservatore GERB – appartenente alla famiglia del PPE – come possibile nuovo Primo ministro e le era stato quindi affidato l’incarico di formare un governo di coalizione, con l’obiettivo – non scontato – di mettere fine a un impasse politico lungo due anni. L’addio di Gabriel desta qualche preoccupazione tra gli addetti ai lavori perché arriva in un momento di ripresa dell’intensità delle politiche di R&I a livello europeo: valutazione di Horizon Europe, nuovo Piano strategico, avvio della preparazione di FP10. Si riflette sul potenziale successore: un nome possibile è quello di Eva Maydell, europarlamentare bulgara del GERB con esperienza sul tema del digitale. La nomina ufficiale di un nuovo Commissario richiederà comunque diversi mesi: nel frattempo, le responsabilità in materia di ricerca e innovazione passano nelle mani della Vicepresidente esecutiva della Commissione Margrethe Vestager (mentre le deleghe per istruzione, cultura e gioventù ricadranno per ora sotto la responsabilità del vicepresidente Margaritis Schinas). Sulla scelta ci sono opinioni contrastanti: l’esperienza di Vestager in tema di politica della concorrenza è ovviamente vista positivamente, ma c’è chi teme un’eccessiva “politicizzazione” del programma Horizon.