“Verso FP10”, APRE pubblica il proprio position paper

Disponibile il position paper di APRE “VersoFP10”, il primo documento sul prossimo Programma quadro elaborato da un’organizzazione della comunità italiana di ricerca e innovazione. 

APRE partecipa alla riflessione sul futuro del Programma quadro in corso a livello europeo e supporta così il posizionamento dell’Italia. L’obiettivo è contribuire a costruire un programma che sia al tempo stesso all’altezza delle sfide del nostro tempo e in linea con le ambizioni dell’Unione europea, e capace di rispondere compiutamente a capacità, interessi e aspettative della comunità italiana di ricerca e innovazione. 

Il documento – redatto dal Gruppo di esperti per conto di APRE – elenca 54 proposte sul futuro PQ, raccolte in 2 sezioni – “Visione e Strategia” e “Strumenti e Implementazione” – e 13 capitoli, che spaziano dagli orientamenti strategici alla dotazione finanziaria, dai principali strumenti del programma (ERC, MSCA, partenariati, missioni, EIC) ai meccanismi di implementazione.

Sulla base dell’esperienza acquisita nei primi anni di funzionamento di Horizon Europe e nei precedenti Programmi quadro, APRE ritiene che nel prossimo PQ sarà necessario coniugare gli elementi fondanti di una visione nuova con i più rilevanti tra quelli dei precedenti Programmi, conciliando l’urgenza di approcci e strumenti innovativi con il rafforzamento e la valorizzazione di quelli esistenti che hanno dimostrato la loro efficacia e incontrato l’apprezzamento della comunità di R&I. 

Secondo APRE, la complessità delle sfide del nostro tempo richiede risposte sistemiche, che solo un Programma organicamente a sé stante, che supporti la gran parte delle attività di R&I in tutti i settori scientifici e tecnologici, è in grado di fornire. Al contempo, nel perseguire gli obiettivi strategici dell’Unione è necessario che FP10 rifletta il giusto equilibrio tra un’impostazione puramente top-down, in cui le priorità di R&I discendono direttamente dagli obiettivi strategici, e un approccio bottom-up – anche per la ricerca collaborativa – che garantisce la libertà di scelta scientifica e tecnologica e promuove la creatività di chi fa ricerca e innovazione. 

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