La Commissione Europea ha approvato un regime italiano di aiuti di Stato da 1,5 miliardi di euro destinato a sostenere investimenti strategici volti ad aumentare la capacità produttiva nazionale nel settore delle tecnologie pulite (cleantech).
La misura, allineata agli obiettivi del Clean Industrial Deal, rappresenta un passo decisivo per accelerare la transizione verso un’economia net-zero. Il regime è stato autorizzato nell’ambito del Clean Industrial Deal State Aid Framework (CISAF) ed è cofinanziato dal Fondo di Ripresa e Resilienza.
Il nuovo schema, notificato dall’Italia ai sensi della sezione 6.1 del CISAF, sostiene investimenti che incrementano la produzione di tecnologie a zero emissioni comprese nell’Annex II del quadro europeo, oltre che dei loro componenti principali. Gli aiuti saranno erogati sotto forma di sovvenzioni, prestiti agevolati, o una combinazione dei due, e saranno accessibili alle imprese sull’intero territorio nazionale fino al 31 dicembre 2030.
La Commissione ha confermato che la misura rispetta pienamente i criteri del CISAF, sottolineando come l’intervento incentiverà lo sviluppo e la produzione di tecnologie pulite strategiche. L’esecutivo europeo ha inoltre concluso che lo schema risulta necessario, appropriato e proporzionato per accelerare la decarbonizzazione industriale e sostenere attività economiche cruciali per l’attuazione del Clean Industrial Deal.
Nel quadro più ampio del CISAF, adottato il 25 giugno 2025, questa misura si inserisce tra gli strumenti che gli Stati membri possono attivare fino al 2030 per favorire la transizione verde. Il quadro prevede interventi dedicati al potenziamento delle energie rinnovabili, alla riduzione dei costi energetici per gli energivori, alla decarbonizzazione dei processi industriali, al rafforzamento della capacità produttiva cleantech, e a strumenti per de-rischiare gli investimenti privati necessari allo sviluppo di infrastrutture pulite e dell’economia circolare.
Con questa decisione, la Commissione conferma il ruolo centrale dell’Italia nella costruzione di un’industria europea più competitiva, sostenibile e indipendente dai combustibili fossili.
(Fonte: First)


