brexit

Preparativi per la Brexit: l’UE porta a termine i preparativi nell’ipotesi di un’uscita senza accordo il 12 aprile

Poiché è sempre più probabile che il Regno Unito lasci l’Unione europea il 12 aprile senza un accordo, il 25 marzo 2019 la Commissione europea ha portato a termine i preparativi per far fronte a questa possibilità.

In caso di uscita senza accordo, il Regno Unito diventerà un paese terzo senza regime transitorio.

In questo scenario, le relazioni del Regno Unito con l’UE saranno disciplinate dal diritto pubblico internazionale generale, che comprende le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio. L’UE sarà tenuta ad applicare immediatamente la propria normativa e le proprie tariffe alle frontiere con il Regno Unito, inclusi i controlli e le verifiche del rispetto delle norme doganali, sanitarie e fitosanitarie e la verifica di conformità alle norme dell’UE. Inoltre, i soggetti del Regno Unito non potranno più essere ammessi a beneficiare delle sovvenzioni dell’UE e a partecipare alle procedure di aggiudicazione degli appalti dell’UE secondo le attuali modalità.

Tra le misure di emergenza per l’uscita senza accordo figurano:

  • bilancio dell’UE (in fase di adozione definitiva): in caso di uscita senza accordo, l’UE sarà in condizione di onorare i propri impegni e di continuare a effettuare pagamenti nel 2019 ai beneficiari del Regno Unito per le decisioni e i contratti firmati anteriormente al 30 marzo 2019, purché il Regno Unito onori i suoi impegni nell’ambito del bilancio 2019 e accetti i necessari controlli e audit
  • politica in materia di clima: garanzia che un’eventuale uscita senza accordo non incida sul corretto funzionamento e sull’integrità ambientale del sistema di scambio delle quote di emissione
  • programma Erasmus+: gli studenti e i tirocinanti all’estero che partecipano al programma Erasmus+ al momento del recesso del Regno Unito possono completare gli studi e continuare a ricevere i relativi finanziamenti o borse di studio

(Fonte: FIRST)

Torna in alto