Il Regno Unito ha riaffermato la volontà di partecipare al prossimo programma quadro europeo dedicato alla ricerca e innovazione, Horizon Europe.
In questa programmazione il Regno Unito è un contribuente netto al budget europeo complessivo ma, al contrario, riceve molti più fondi dall’attuale programma Horizon 2020 di quelli messi a disposizione. Al di là di come termineranno i negoziati relativi alla Brexit, se il Regno Unito decidesse di associarsi a Horizon Europe non potrà ricevere più fondi di quanti ne metterà a disposizione.
Questo vuol dire che, anche nel caso in cui un “no-deal Brexit” non escluda a priori una partecipazione del Regno Unito al nuovo programma, i ricercatori inglesi potrebbero non ricevere gli stessi fondi presi fino ad ora. Il Regno Unito dovrà quindi decidere presto a che livello voler partecipare e quanto è disposto a finanziare. A tal fine, il governo inglese ha commissionato uno studio dedicato al futuro del finanziamento scientifico e delle collaborazioni internazionali.
Dopo le elezioni europee di maggio, tra la comunità scientifica i timori di un “no-deal” e delle relative conseguenze sono comunque sempre maggiori. Infatti, se si verificasse lo scenario “no-deal” alla scadenza prevista del 31 ottobre, i ricercatori inglesi non saranno più elegibili per i finanziamenti dell’European Research Council o per le Marie Sklodowska-Curie Actions che, complessivamente, attualmente contano circa il 45% dei fondi europei assegnati al Regno Unito.