Invito ad aderire al manifesto “Salviamo la ricerca biomedica italiana”

ll 17 settembre scorso a Milano è stata presentata una importante iniziativa a favore della ricerca biomedica preclinica sottoscritta e promossa da scienziati di prestigio internazionale come Giacomo Rizzolatti, Silvio Garattini, i premi Nobel Eric Kandel Neuroscienziato, Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia 2000, Françoise Barré-Sinoussi Immunologa, Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia 2008 e tanti altri.

Insieme a tante giovani ricercatrici e ricercatori del nostro Paese, chiedono di sottoscrivere un Manifesto volto a combattere le false notizie e l’ostilità al progresso della ricerca preclinica con gli animali.

Ha suscitato, infatti, molto scalpore tra la comunità scientifica e non, la notizia che due ricercatori dell’Università di Torino e di Parma, abbiano ricevute lettere minatorie e persino minacce di morte accompagnate da un proiettile a causa di uno studio che prevede la realizzazione di una piccola lesione nella corteccia visiva del Macaco, per lo sviluppo di trattamenti per i tanti pazienti che, a seguito di un ictus o altre lesioni al cervello, hanno perso, del tutto o in parte, la visione.

Mentre da una parte tante persone malate chiedono rimedi concreti alle gravi malattie che affliggono loro, i loro figli e i loro cari, queste azioni stanno mettendo a repentaglio il futuro della ricerca biomedica italiana, spingendo tanti giovani ricercatori a svolgere le loro ricerche in altri Paesi Europei.

Le associazioni animaliste quando lanciano messaggi falsi e pieni di odio scatenano reazioni incontrollate e violente come è successo per i colleghi Tamietto e Bonini. Queste reazioni, però, spingono i ricercatori che si vedono minacciati, a ristabilire la verità dei fatti, a unirsi contro i pregiudizi, portando le prove delle loro azioni e presentando questo manifesto che viene proposto di di firmare.

L’operazione mira a tutelare i giovani ricercatori e le loro ricerche a beneficio dell’uomo. I vivisettori nel mondo della ricerca biomedica non esistono, questi termini vogliono solo alimentare emozioni e reazioni ostili.

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