Secondo un recente articolo di Science|Business, il direttore del Dipartimento delle finanze della Commissione europea Gert Jan Koopman, si è pronunciato per cercare di risolvere la battaglia politica che rischia di minacciare il budget di Horizon Europe, il futuro programma europeo di ricerca.
Il Direttore sottolinea come gli Stati membri combattono più per salvaguardare il budget della politica di coesione e dell’agricoltura rispetto a temi come innovazione, ricerca e migrazione. Infatti, i paesi così detti “Frugal five” – cioè Germania, Paesi bassi, Austria, Svezia e Danimarca – puntano a tagliare drasticamente la spesa UE, mentre i leader di altri 16 paesi – noti come “Friends of Cohesion” – hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per mantenere l’attuale spesa relativa alla politica di coesione.
L’ammontare proposto dalla Commissione europea per Horizon Europe resta quindi una delle parti più vulnerabili del budget in quanto, al contrario di politica di coesione e agricoltura, non ha concreti difensori.
La disputa si basa essenzialmente sul rapporto tra la somma pagata da ogni paese e quanto il paese ottiene in cambio. Secondo quanto sostiene Koopman, questa argomentazione non è più rilevante: i paesi “Frugal five” che spingono per un taglio del budget, sono contribuenti netti, pagando di più rispetto a quanto ottengono direttamente. Mentre i paesi più poveri, i “Friends of Coehsion“, ottengono più del contributo che sono costretti a versare. Koopman sostiene che questa dicotomia sia fuorviante in quanto i paesi più benestanti pagano meno come percentuale del loro PIL rispetto ai paesi più poveri.
Per difendere la proposta di budget, l’obiettivo è convincere i paesi ricchi a pagare di più e quelli meno ricchi ad accettare tagli a parti del budget indirizzate ad aiutarli.
(Fonte: FIRST)