È bresciana la scoperta della molecola NSC12 in grado di inibire la crescita e l’attività metastatica delle cellule di mieloma multiplo.
I risultati dello studio, diretto e coordinato dall’Università degli Studi di Brescia con i finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e della Fondazione Cariplo, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Cancer Research che allo studio dedica la copertina di giugno.
In uno studio diretto e coordinato dal Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia un gruppo di ricercatori coordinati dalla dott.ssa Arianna Giacomini e dal prof. Roberto Ronca ha scoperto il ruolo fondamentale della molecola NSC12 nell’inibire un importante fattore di crescita coinvolto nella crescita e nell’attività metastatica delle cellule tumorali di mieloma multiplo.
I risultati dello studio, diretto e coordinato dall’Università degli Studi di Brescia con i finanziamenti dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e della Fondazione Cariplo, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Cancer Research, organo della Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR), che allo studio dedica la copertina di giugno.
La ricerca ha visto il coinvolgimento di numerosi gruppi di ricerca: il laboratorio CREA degli Spedali Civili di Brescia, diretto dal Dott. Aldo Roccaro, il laboratorio della Prof. Annamaria Cattaneo dell’IRCS Fatebenefratelli di Brescia, il laboratorio del Prof. Carmelo Carlo-Stella presso il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano e il laboratorio del Prof. Marco Mor presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università Degli Studi di Parma.
Dopo le leucemie, il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue più frequente spesso incurabile a causa della sua resistenza alle attuali terapie farmacologiche ed alla sua capacità di dare origini a metastasi ossee.
«La ricerca dimostra la capacità della molecola NSC12 di inibire l’attività del fattore di crescita FGF, responsabile della crescita e dell’attività metastatica delle cellule di mieloma multiplo, e conseguentemente di indurre il suicidio (“apoptosi”) delle stesse cellule tumorali, determinando così il rallentamento della crescita del tumore e l’inibizione della sua capacità di originare metastasi in modelli preclinici – spiegano la dott.ssa Giacomini e il prof. Ronca, principali autori dello studio –. I risultati dimostrano che la molecola NSC12 è in grado di indurre apoptosi in cellule tumorali isolate dal midollo osseo di pazienti affetti da mieloma multiplo che non sono più in grado di rispondere al farmaco bortezomib, comunemente usato nella terapia di tale neoplasia. NSC12 potrebbe quindi permettere l’identificazione di nuovi farmaci in grado di bloccare la crescita del mieloma multiplo anche in quei pazienti che non rispondono o hanno sviluppato resistenza ai trattamenti farmacologici attualmente in uso nella pratica clinica».
Complessivamente, dunque, questi risultati sostengono l’ipotesi che la molecola NSC12, originariamente identificata nello stesso laboratorio del Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia dal Prof. Marco Presta, possa rappresentare un approccio terapeutico per i pazienti affetti da mieloma multiplo con prognosi severa e stadio avanzato della malattia.