Nel contesto del recente summit Ue-Giappone, si è trattato anche di R&I, con la decisione di avviare il processo di esplorazione per un’eventuale associazione giapponese al Programma quadro. La potenziale associazione del Giappone si costruirà sulla solida cooperazione avviata con Horizon 2020, programma in cui 219 organizzazioni giapponesi sono state coinvolte attraverso 176 progetti. Secondo Kanji Fujiki, direttore del Science and Technology in Society (STS) Forum, la cooperazione tra Ue e Giappone dovrebbe focalizzarsi sul settore energetico: in parte a causa delle conseguenze del conflitto in Ucraina, in parte perché il Giappone è capofila nel settore idrogeno, una delle priorità europee in ambito energia. Le parti avranno ora modo di discutere scopo, governance, termini e condizioni dell’associazione al Programma quadro.
Nel frattempo, la Svizzera ha annunciato nuove misure a sostegno dei ricercatori svizzeri coinvolti nei progetti Horizon Europe. L’associazione del paese è stata sospesa a seguito del ritiro svizzero dai negoziati per il rinnovo dell’accordo di partenariato complessivo con l’Ue. Nonostante la priorità rimanga l’associazione ad Horizon, sono state annunciate misure complementari per diversificare e rafforzare il profilo internazionale della ricerca svizzera. In particolare, il governo federale intende avviare collaborazioni bilaterali e multilaterali con Paesi europei e non, focalizzandosi su tre aree di ricerca: computer ad elevate prestazioni, tecnologia quantistica e spazio. L’accesso ai progetti Horizon in queste tre aree tematiche è infatti riservato solo agli Stati membri e ai paesi associati, trattandosi di settori ad interesse strategico