Nell’ambito della pianificazione delle sovvenzioni per la ricerca di Horizon Europe, la Commissione sta valutando la possibilità di sfruttare l’intelligenza artificiale per monitorare la conformità delle nuove leggi che riguardano quest’ultima, secondo una bozza di documento ottenuta da Science|Business.
I piani sono contenuti in una bozza del documento Horizon Europe datato maggio 2024. Il documento copre la ricerca digitale che la Commissione sta valutando di finanziare a partire dal 2025 e riguarda l’intelligenza artificiale, la quantistica, la fotonica, i chip, le reti e i settori correlati.
In totale, i bandi proposti ammonterebbero a 550 milioni di euro, come parte di un più ampio “cluster” di tecnologie industriali in Horizon Europe.
Nessuno di questi piani è ancora definito, ma si prevede che molte di queste idee finiranno in bandi pubblici per la richiesta di sovvenzioni a partire dal prossimo anno.
Alcuni dei bandi in esame sono grandi, altri piccoli. Uno di essi prevede la creazione di un “hub”, già promesso in precedenza, per interconnettere gli sviluppatori europei di IA, nell’ambito dell’iniziativa GenAI4EU. Questa iniziativa, annunciata l’anno scorso dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen come parte di una grande politica sull’IA, dovrebbe sviluppare nuovi usi dell’IA in 14 settori industriali.
La Commissione prevede anche di stanziare 9,4 milioni di euro per realizzare la sua parte di un accordo con Washington per lavorare insieme su progetti di “IA per il bene pubblico”.
Tra questi figurano appalti dell’UE, anziché sovvenzioni, per 2,4 milioni di euro per la diagnostica per immagini del cancro al seno e alla prostata basata sull’intelligenza artificiale, 2 milioni di euro per la gestione delle inondazioni e degli incendi, 2 milioni di euro per aiutare l’intelligenza artificiale a ricostruire edifici importanti distrutti da disastri o guerre (si cita l’Ucraina come possibile utilizzatore) e 3 milioni di euro per aiutare l’intelligenza artificiale a gestire le reti di energia rinnovabile, inizialmente per un possibile impiego a Lima, in Perù.
Tra gli altri progetti relativi all’Intelligenza Artificiale, il documento prevede 85 milioni di euro per i sistemi di automazione industriale, altri 30 milioni di euro specifici per l’Intelligenza Artificiale nei settori farmaceutico e aerospaziale e 20 milioni di euro per i sistemi di “robotica morbida” in grado di svolgere compiti multipli e mutevoli. Sono previsti anche 5 milioni di euro per la cooperazione con i Paesi africani in materia di IA.
Altre parti della bozza del piano digitale:
- Nel campo della quantistica, 32,5 milioni di euro potrebbero accelerare lo sviluppo di una “internet quantistica”, in modo che più sistemi quantistici possano interconnettersi su distanze fino a 500 chilometri. Questo lavoro sarebbe limitato ai membri dell’UE e ad alcuni alleati, in base a regole che consentono alla Commissione di limitare l’accesso a progetti che ritiene troppo sensibili per essere condivisi. Altri 10 milioni di euro sono destinati a far funzionare la quantistica con i computer standard; anche in questo caso l’accesso sarebbe limitato. Ma 8 milioni di euro verrebbero stanziati specificamente per la cooperazione quantistica con la Corea del Sud, che ha appena aderito a Horizon Europe quest’anno. Altri 3 milioni di euro sono previsti per aiutare la Commissione a sviluppare una maggiore cooperazione sui chip con Giappone, Corea, Stati Uniti, Canada e altri alleati.
- Sono in corso di esame alcuni bandi nell’ambito del programma “3C” della Commissione – reti informatiche collaborative connesse – per sostenere varie tecnologie legate alle telecomunicazioni e all’informatica. Il progetto prevede 80 milioni di euro per sperimentare un modo in cui le società di telecomunicazioni europee possano creare una “rete onnipresente di risorse informatiche e di comunicazione”, dai dispositivi di consumo al cloud e all’edge computing. Anche questo limiterebbe il coinvolgimento internazionale.
- Un bando per la fotonica da 25 milioni di euro è allo studio per nuove tecnologie di sensori per sistemi “multimodali” che coinvolgano sensori ottici, biomedici, chimici e di altro tipo per la sanità, i trasporti, l’agricoltura e altri settori.
(Fonte: First)