horizon-europe-cover

Il futuro del Programma Horizon Europe dopo l’esito delle elezioni europee

I recenti risultati delle elezioni per eleggere il nuovo Parlamento Europeo, con il centro-destra e il centro-sinistra che hanno perso la maggioranza parlamentare per la prima volta in assoluto, hanno innescato nell’immediato una serie di ipotesi e considerazioni sui fondi europei destinati a ricerca e sviluppo, tenuto conto della vittoria – in diversi casi – di compagini nazionaliste ed euroscettiche (in primis in Italia e Francia).

Il dibattito riguarda soprattutto il Programma Horizon Europe, ovvero il futuro dell’attuale Horizon 2020, per il quale si auspica un aumento di fondi rispetto alla precedente programmazione, con una riallocazione più puntuale a favore del cambiamento climatico. Ciò è quanto vorrebbero i rappresentanti dei partiti “Verdi”, promotori di tematiche come la biodiversità e la sostenibilità dell’agricoltura, i quali hanno comunque ottenuto buoni risultati alle recenti elezioni. Tuttavia, si ipotizza una ferma opposizione da parte dei gruppi parlamentati di destra, perché per alcuni di loro il cambiamento climatico è una bufala. Le due compagini si scontreranno quasi sicuramente anche sul ruolo delle scienze sociali e umane.

Si prevede un periodo prolungato di incertezza, che è esattamente ciò che Commissione europea e sostenitori di Horizon Europe vogliono evitare, definendo tutti gli aspetti legislativi del medesimo entro la fine del prossimo anno. Le linee generali del Programma sono state firmate in aprile, tuttavia non si è raggiunto ancora un accordo sull’allocazione finanziaria. I gruppi parlamentari di destra potrebbero cercare di deviare il budget dalla ricerca a questioni come il controllo dell’immigrazione. Inoltre, la volontà di aprire la partecipazione al Programma a paesi non UE come Canada e Giappone potrebbe essere bloccata dall’approccio “Fortezza Europa” dei gruppi di destra.

Le prossime settimane saranno cruciali per chiarire il futuro di scienza e tecnologia in Europa, tenendo comunque conto che legislatori di spicco del programma di R&S dell’UE sono riusciti a mantenere il proprio seggio in Parlamento.

Torna in alto