La nuova Commissione europea e la ricerca

Nel suo discorso di insediamento la neo-presidente Ursula von der Leyen ha richiamato in modo esplicito e altamente significativo la necessità di modernizzare il bilancio europeo aumentando il volume degli investimenti in ricerca e innovazione e la dotazione finanziaria di Horizon Europe all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale: «For years, we have invested less in innovation than our competitors do. This is a huge handicap to our competitiveness and our ability to lead this transformation. This is why we should not see the next Multiannual Financial Framework as a simple accounting exercise. The world seven years ago looks nothing like the world in seven years’ time. Our budget must be significantly modernized».

Von der Leyen ha annunciato inoltre il cambio del nome del portafoglio della commissaria bulgara Mariya Gabriel, che per la prima volta nella storia dell’esecutivo UE unisce le competenze relative a ricerca e innovazione alle materie relative all’istruzione e alla cultura: da “Innovazione e Gioventù” – la denominazione iniziale che aveva sollevato non poche perplessità nel mondo della ricerca europea – il portafoglio è stato rinominato “Ricerca, Innovazione, Istruzione, Cultura e Gioventù”. La lettera di incarico indirizzata da Von der Leyen a Gabriel elenca nel dettaglio i principali compiti attribuiti dalla presidente al nuovo commissario. Tra questi, in materia di R&I: la finalizzazione del negoziato legislativo e l’implementazione di Horizon Europe; il completamento e il rafforzamento dello Spazio Europeo della Ricerca; la concentrazione degli investimenti verso la ricerca dirompente e l’innovazione rivoluzionaria (attraverso lo European Innovation Council); il contributo della R&I alle altre politiche dell’Unione, a partire dal Green New Deal.

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