La scoperta è stata fatta dall’equipe guidata dal prof. Arnaldo Caruso preso il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’AAST Spedali Civili di Brescia.
Il virus del Sars-Cov-2 è infatti mutato più volte nel corso di questo anno in cui sta circolando nell’uomo, per adattarsi al nostro organismo e alle diverse sedi anatomiche in ci avviene la replicazione. Ecco perchè per curare i malati è necessario conoscere la sua evoluzione.
La variante è molto simile a quella inglese di cui si parla in questo periodo, anzi ne potrebbe essere un precursore, perchè circolava già ad agosto.
Il Prof. Caruso rassicura è cautamente ottimista sul vaccino : “Nessun pericolo per l’efficacia del vaccino: almeno per ora dovrebbe contrastarla perchè il vaccino genera un risposta complessa verso molte aree della proteina Spike“.
La scoperta è nata dall’osservazione di un paziente positivo ricoverato in aprile e che anche dopo la sua completa guarigione dai sintoni continuava a risultare positivo ai tamponi, con carica virale molto alta, rimanendo positivo fino a dicembre. Questo ha portato a pensare che ci sono persone asintomatiche che possono continuare ad infettare perchè il virus è in continua evoluzione.
“A novembre ci siamo decisi a sequenziare il virus – afferma il prof. Caruso riferendosi al paziente positivo per otto mesi – per capire il perchè di questa persistenza e, con nostra sorpresa, ci siamo accorti di aver isolato una nuova variante, simile, ma non identica a quella inglese che inizia a circolare anche in Italia. A questo punto abbiamo sequenziato anche un campione dello stesso paziente ottenuto ad agosto scoprendo che la proteina Spike variata era già presente allora, con tutte le sue mutazioni“.