Clima, ricerca e innovazione: necessari in UE investimenti per migliorare i modelli climatici satellitari

Durante un evento collaterale della COP26, è stato sottolineato come l’UE dovrebbe mobilitare “investimenti significativi” in progetti di collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA) e l’Organizzazione europea per lo sfruttamento dei satelliti meteorologici (EUMETSAT) per monitorare meglio le condizioni metereologiche estreme e lo scioglimento dei ghiacciai, e per elaborare modelli climatici migliori.

In particolare, secondo John Bell, direttore per un pianeta sano presso la direzione della ricerca della Commissione, l’UE dovrebbe mettere in atto piano coordinati e transdisciplinari di innovazione e investimento nella ricerca strategica, al fine di migliorare la precisione dei modelli climatici. Per fare ciò, si stima siano necessari 250 milioni di euro di investimenti entro la fine del 2022.

La Commissione sta già lavorando con l’ESA per collegare i principali programmi di ricerca spaziale con Horizon Europe, il programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione, e alcuni progetti sono già in corso. Almeno il 35% dei finanziamenti di Horizon Europe dovrebbe essere speso per argomenti legati al clima, tra cui la biodiversità, l’agricoltura e le energie rinnovabili, mentre il 30% dell’intero bilancio pluriennale dell’UE sarà dedicato a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

La speranza, secondo la Commissione europea, è che il finanziamento dedicato aiuti l’Europa a passare a un’economia più verde e a diventare il primo continente a zero emissioni di carbonio entro il 2050, ma c’è ancora strada da fare verso un uso migliore dei programmi europei di osservazione spaziale e dei dati meteorologici generati dai satelliti dell’ESA.

Questo appare fondamentale se si pensa che, come affermato da Simonetta Cheli, responsabile della strategia dell’ESA, il 90% dei disastri naturali sono ora classificati come legati al tempo e al clima. Dati climatici migliori potrebbero dunque aiutare l’Europa a trovare nuovi modi per ridurre la produzione di emissioni di gas serra e prevenire un’escalation di eventi meteorologici estremi a livello globale. 

(Fonte: First)

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