Università ed enti di ricerca pubblici o privati insieme per valorizzare i risultati della ricerca scientifica. Anche l’Università degli Studi di Brescia tra i partner di due dei cinque Centri Nazionali dedicati alla ricerca di frontiera, finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR con un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro.
I Centri nazionali sono finalizzati alla creazione e/o al rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, alla realizzazione e allo sviluppo di programmi e attività di ricerca, a favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off da ricerca, e alla valorizzazione dei risultati della ricerca in relazione a cinque tematiche:
• Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
• Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
• Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA
• Mobilità sostenibile
• Bio-diversità
In particolare, l’Ateneo bresciano è tra i partner del “Centro nazionale di sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA”, il cui soggetto proponente è l’Università degli Studi di Padova, e del “Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile”, promosso dal Politecnico di Milano.
I centri saranno sviluppati in modalità “hub&spoke”: l’hub, costituito in fondazione, sarà il soggetto attuatore del Centro Nazionale, mentre le attività di ricerca saranno distribuite tra i diversi spoke (soggetti esecutori); ogni spoke si costituisce di un soggetto leader e di vari soggetti affiliati. UniBS partecipa agli hub di entrambi i Centri ed è affiliata ad uno spoke nel progetto sulla terapia genica (Cancer) e a tre spoke nel progetto sulla mobilità sostenibile (Light Vehicle and Active Mobility, Connected networks and Smart Infrastructure, Innovative Materials and Lightweighting).
«L’Università degli Studi di Brescia esprime grande soddisfazione per la sua
partecipazione alla fondazione di due Centri Nazionali finanziati dal PNRR –
afferma la Prorettrice alla Ricerca e ai Laboratori interdipartimentali prof.ssa
Marina Pizzi –: si tratta di iniziative cardinali per la ricerca italiana che dovranno dimostrare di consolidarsi sempre meglio negli anni a venire, anche e soprattutto successivamente al PNRR, con grandi ricadute per tutto il sistema nazionale della ricerca, a tutela della salute dei cittadini italiani ed europei e della organizzazione sostenibile della mobilità. In particolare, il nostro ateneo contribuirà al Centro Nazionale di sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA con studi rivolti all’identificazione di target terapeutici per la cura di tumori e per lo sviluppo di farmaci a base di acidi nucleici, oltre che a sistemi di microvescicole capaci di veicolare correttamente questi farmaci alle cellule tumorali. Per questi ambiti sarà strategica la collaborazione dell’Università con l’azienda bresciana Antares Vision, anch’essa coinvolta nella fondazione del Centro. Per quanto riguarda il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, l’Università svolgerà ricerche specifiche sulla mobilità leggera, su materiali innovativi e nuove infrastrutture per la viabilità».