Horizon Europe

Gli obiettivi del nuovo Horizon e la nuova struttura

La proposta della Commissione per il nuovo Programma quadro prevede due documenti. Il primo consiste nella proposta di regolamento che istituisce formalmente il programma e ne definisce gli obiettivi generali, la struttura e il bilancio. Il documento, nella sua sezione iniziale, elabora gli obiettivi di Horizon Europe, tra cui: promuovere i valori di libertà scientifica  apertura; rafforzare la base di conoscenza eccellente in Europa; attrarre e trattenere i migliori ricercatori a livello globale; mobilitare investimenti pubblici e privati lungo tutta la catena della R&I; potenziare l’innovazione in tutta l’Ue, migliorando la coerenza tra finanziamenti europei e investimenti nazionali; concentrare gli investimenti su priorità strategiche dell’Unione. Il secondo documento, invece, consiste nella proposta di decisione sul programma specifico che ne dettaglia le modalità di implementazione, in coerenza con la più ampia proposta per il Quadro finanziario pluriennale.

Il decimo Programma quadro per la ricerca e l’innovazione finanzierà attività di R&I nel periodo 2028–2034, attraverso un bilancio più semplice, mirato e incisivo. La proposta della Commissione europea mantiene una certa continuità con l’attuale Horizon Europe, introducendo tuttavia una struttura articolata in quattro pilastri: il primo pilastro, “Excellent Science”, a sostegno della ricerca di base; il secondo, “Competitiveness and Society”, dedicato alla R&I collaborativa su sfide industriali e sociali; il terzo, “Innovation”, per promuovere l’innovazione e sostenere l’ecosistema europeo dell’innovazione; il quarto, “European Research Area”, dedicato allo sviluppo dello Spazio europeo della ricerca. 

Il primo pilastro del futuro Horizon, “Excellent Science”, conferma l’impostazione dell’attuale Horizon Europe, mantenendo il focus sul sostegno alla ricerca di frontiera, alla mobilità dei ricercatori e all’eccellenza scientifica. Il pilastro, con una dotazione di 44,08 miliardi, si articola in tre componenti principali. Lo European Research Council (ERC), continua a finanziare ricercatori eccellenti, con particolare attenzione ai talenti emergenti, sulla base dell’unico criterio dell’eccellenza scientifica. Le Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) sostengono la mobilità internazionale, interdisciplinare e intersettoriale dei ricercatori, attraverso dottorati, borse post-doc e scambi di personale. Una novità nel pilastro è l’introduzione delle azioni dirette del Joint Research Centre (JRC) “Science for Union policies” – attualmente nel secondo pilastro di Horizon Europe – che, con un budget di 2,6 miliardi, forniranno supporto scientifico indipendente e basato su evidenze per le politiche europee. Un’altra modifica è la rimozione delle Infrastrutture di ricerca, che nel nuovo Programma compaiono nel quarto pilastro. La Commissione propone, per il primo pilastro, un aumento di bilancio di oltre il 75% e di circa 19 miliardi di euro rispetto all’attuale Pillar I (25 miliardi di euro).

Il secondo pilastro del futuro Programma quadro per la R&I, “Competitiveness” and Society, come nell’attuale Horizon Europe, finanzierà progetti di R&I collaborativa volti ad affrontare le sfide globali e rafforzare la competitività dell’Unione europea con una dotazione complessiva di 75,88 miliardi. La struttura proposta dalla Commissione prevede due sezioni principali. La prima, “Competitiveness”, con un budget di 68,27 miliardi, sosterrà attività di R&I allineate alle quattro aree di intervento strategiche dell’ECF, articolandosi in: “Support for Clean Transition and Industrial Decarbonisation” (25,33 miliardi); “Support for Health, Bioeconomy and Biotechnology Policy” (19,65 miliardi); “Support for Digital Leadership Policy” (16,85 miliardi); “Support for Resilience, Defence Industry and Space Policy” (6,44 miliardi); La seconda sezione, “Society”, con una dotazione di 7,61 miliardi, finanzierà progetti con un forte focus sulle scienze sociali e sull’impatto socio-economico della R&I. Questa parte comprenderà tre aree: “Global Societal Challenges”, “New European Bauhaus Facility” e “EU Missions” –  le missioni della precedente programmazione verranno ora finanziate dalla parte Society e non più inserite nelle aree tematiche del Pillar II. L’allocazione proposta dall’esecutivo Ue per il secondo pilastro rappresenta un aumento di circa il 42%, per un totale di oltre 22,5 miliardi, rispetto al Pillar II dell’attuale PQ (53,3 miliardi di euro).

Il terzo pilastro, denominato Innovation, continua a sostenere l’innovazione europea con una dotazione finanziaria complessiva di 38,79 miliardi di euro. Il pilastro è articolato in due componenti principali: l’European Innovation Council (EIC) e Innovation Ecosystems. L’EIC supporta startup innovative e Pmi e promuove l’innovazione dirompente e l’imprenditorialità ed è potenziato con una serie di elementi aggiuntivi – elaborati più avanti in questo numero di APREbrussels. La sezione Innovation Ecosystems, finanzierà azioni per rafforzare gli ecosistemi nazionali e regionali dell’innovazione e per promuovere le sinergie tra istruzione, ricerca e impresa nel cosiddetto triangolo della conoscenza. Rispetto al terzo pilastro dell’attuale Horizon Europe, la proposta della Commissione non prevede più il finanziamento diretto dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) e delle sue Comunità per la conoscenza e l’innovazione (KICs). In termini di risorse, l’allocazione proposta per il nuovo terzo pilastro è quasi triplicata rispetto a quella del suo predecessore (13,26 miliardi), con un incremento di oltre 25 miliardi di euro.

Rispetto all’attuale Horizon, il futuro PQ introduce un quarto pilastro, che accorpa elementi dell’attuale componente trasversale e parte del primo pilastro. Con un budget complessivo di 16,26 miliardi di euro, il pilastro “European Research Area” sarà articolato in tre sezioni principali. La sezione “ERA Policy” finanzierà azioni a sostegno dello sviluppo della politica per lo Spazio europeo della ricerca, con particolare attenzione a eccellenza, inclusività e impatto. La componente “Research and Innovation Infrastructures” sostiene lo sviluppo di infrastrutture di ricerca e tecnologiche strategiche, basandosi sulle infrastrutture paneuropee prioritarie e sulle capacità nazionali complementari. La sezione “Widening Participation and Spreading Excellence” (5,39 miliardi) includerà misure di supporto – come capacity buildingnetworking, valorizzazione della conoscenza e supporto dei Punti di contatto nazionale (NCP) – rivolte ai Paesi widening e ai Paesi transition, una nuova definizione che comprende quei Paesi widening che hanno registrato un miglioramento significativo nelle performance innovative tra il 2021 e il 2025. Solo i Paesi di queste categorie potranno coordinare progetti nell’ambito della componente Widening. Inoltre, a partire dal 2030, potranno accedere alle misure di capacity building solo i Paesi che avranno aumentato i propri investimenti pubblici in R&S.

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