C’è anche lo «zampino» bresciano in i.power Rigenera, l’innovativa soluzione per rigenerare, appunto, edifici e ponti progettati nel dopoguerra e che a causa del passare del tempo versano in uno stato di degrado strutturale. Il prodotto è stato presentato in questi giorni alla fiera milanese, Made Expo (tra gli altri al Governatore della Lombardia, Attilio Fontana).
A sviluppare il prodotto – una miscela di cemento e fibre rinforzate capaci di ripristinare le strutture portanti delle grandi infrastrutture viarie, adeguandole ai nuovi carichi dovuti all’aumento del traffico ed alle nuove normative sismiche – è stata la bergamasca Italcementi affiancata dalla «nostra» Università Statale, che ha contribuito (insieme all’ateneo di Napoli) allo studio ed alla realizzazione. Da molti anni infatti Italcementi studia presso i laboratori di ricerca e innovazione al Kilometro Rosso di Bergamo prodotti e soluzioni tecnologiche per la riabilitazione di infrastrutture: il formulato cementizio che è stato ideato appartiene alla categoria dei calcestruzzi ad alta prestazione, fibro-rinforzati e durevoli. Tramite prove in scala reale su pilastri e travi, rinforzate con la soluzione sviluppata, nel laboratorio i.lab si sono potute verificare le prestazioni degli elementi rinforzati, con risultati che dimostrano che è possibile estendere la vita utile delle opere anche di 100 anni e che la resistenza degli elementi può arrivare a essere 6 volte maggiore di quella degli elementi originari.
A Brescia. In particolare, presso l’Università di Brescia sono state condotte diverse prove su una pila da ponte di dimensioni in scala 1:4 rispetto alle dimensioni di una pila reale. La pila da ponte è stata prima danneggiata, tanto da simulare un esercizio di 50 anni, e successivamente è stata rinforzata con il nuovo prodotto. Sottoposta ad azione sismica, la pila ha resistito a carichi molto elevati e le resistenze residue del materiale fibro-rinforzato hanno permesso all’elemento strutturale di deformarsi, evitando così la rottura e il collasso del manufatto. «Dopo diversi decenni di ricerca sui calcestruzzi fibrorinforzati, questi materiali sono ora presenti nelle principali normative nazionali e internazionali – spiega Giovanni Plizzari, direttore del dipartimento di ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente e di matematica dell’Università di Brescia – . Le fibre migliorano il comportamento a trazione del calcestruzzo che si trasforma da un materiale fragile a un materiale dotato di ottima duttilità», prosegue specificando che lo studio fatto con Italcementi ha consentito di mettere a punto un materiale particolarmente adatto al rinforzo delle strutture e delle infrastrutture esistenti in calcestruzzo armato. I vantaggi. Molti i vantaggi del materiale: oltre a quelli connessi alla durabilità e sicurezza delle infrastrutture, a prova anche di terremoti e incendi, i.power Rigenera è sostenibile perché la sua elevata fluidità e le sue prestazioni meccaniche permettono di realizzare spessori di pochi centimetri e il materiale non necessita di essere armato.