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Le Missions di Horizon Europe

Un elemento di novità di Horizon Europe rispetto a Horizon 2020 è sicuramente rappresentato dalle Missions.

Il concetto di Missions è stato introdotto per la prima volta nel dibattito politico europeo dalla Relazione Lamy (luglio 2017), a cui è seguita la nomina di un esperto esterno – la professoressa Marianna Mazzucato – incaricato di fornire pareri alla Commissione sull’approccio orientato alla missione. Nella relazione presentata (febbraio 2018), intitolata “Mission-Oriented Research & Innovation in the European Union – A problem-solving approach to fuel innovation-led growth”, venivano raccomandati cinque criteri fondamentali per la selezione delle missioni a livello dell’Unione:

  1. Bold, inspirational with wide societal relevance
  2. A clear direction: targeted, measurable and time-bound
  3. Ambitious but realistic research & innovation actions
  4. Cross-disciplinary, cross-sectoral and cross-actor innovation
  5. Multiple, bottom-up solutions

Secondo la Mazzucato, le missioni europee dovrebbero essere caratterizzate da obiettivi audaci e ambiziosi e mirare alla risoluzione di problematiche rilevanti per la vita quotidiana della cittadinanza comunitaria, contribuendo così ad alimentare l’interesse del cittadino comune attorno alla ricerca europea.

Tali caratteristiche vengono riprese dalla proposta della Commissione europea (giugno 2018), dove infatti si legge che le missioni devono:

  • avere un chiaro valore aggiunto europeo e contribuire a raggiungere le priorità dell’Unione;
  • essere audaci e stimolanti e avere quindi grande rilevanza sociale o economica;
  • indicare una direzione chiara ed essere mirate, misurabili e circoscritte nel tempo;
  • essere incentrate su attività di ricerca e innovazione ambiziose ma realistiche;
  • stimolare l’attività in tutte le discipline, in tutti i settori e da parte di tutti gli attori;
  • essere aperte a soluzioni multiple “dal basso verso l’alto”.

Secondo la Commissione, le missioni devono perseguire obiettivi ambiziosi ma realizzabili e circoscritti nel tempo, rivolgersi ai cittadini e, ove opportuno, incoraggiare la loro partecipazione. Durante l’evento “Verso Horizon Europe: Missions – Quali attese” tenutosi a Ferrara lo scorso 12 marzo, il dott. Renzo Tomellini, Capo Unità della DG RTD, Commissione europea, nella sua presentazione ha inoltre definito una missione come “un portafoglio di azioni volte a conseguire entro un periodo prestabilito un obiettivo audace e stimolante, nonché misurabile, il cui impatto rilevante per la scienza e la tecnologia, la società e i cittadini non si potrebbe ottenere mediante singole azioni”. Parallelamente ai normali bandi di Horizon Europe, saranno quindi introdotte una serie limitata di missioni ad alta visibilità, che saranno definite nel contesto di un processo di pianificazione strategica: secondo la proposta della Commissione, le missioni dovrebbero infatti essere decise e co-progettate in collaborazione tra servizi della Commissione, Stati membri, Parlamento europeo e portatori di interessi.

Rispetto alla proposta della Commissione europea, il testo legislativo consolidato di Horizon Europe nato dall’accordo provvisorio raggiunto il 20 marzo 2019 tra Consiglio, Parlamento e Commissione per la prima volta definisce le cinque aree su cui si dovrebbero concentrare le future Missions:

  1. Adaptation to Climate Change, including Societal Transformation
  2. Cancer
  3. Healthy Oceans, Seas, Coastal and Inland Waters
  4. Climate-Neutral and Smart Cities
  5. Soil Health and Food

Inoltre, il testo definisce ancora meglio i criteri per selezionarle e conferma l’importanza del processo di pianificazione strategica. Infine, alle Missions vengono assegnate per i primi tre anni del programma un massimo del 10% del bilancio del Secondo Pilastro di Horizon Europe, rimandando alla valutazione dei risultati raggiunti un possibile aumento del budget assegnato.

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