covid19_

Covid, identificato un nuovo meccanismo di riconoscimento del virus

Lo studio, coordinato dalla prof.ssa Daniela Bosisio e dalla dott.ssa Valentina Salvi dell’Università degli Studi di Brescia, conquista le pagine della prestigiosa rivista internazionale “Journal of Clinical Investigation Insight
Un campanello d’allarme attivato dal SARS-CoV-2 che, a seconda di come viene interpretato, può permettere alle cellule del sistema immunitario di prepararsi alla difesa o di innescare una risposta infiammatoria dannosa per il nostro organismo. A identificare la componente del virus responsabile di questa attivazione e le strutture interne alle cellule capaci di riconoscerla è uno studio, tutto italiano, che ha conquistato le pagine della prestigiosa rivista scientifica internazionale “Journal of Clinical Investigation Insight”.
La ricerca, coordinata dalla prof.ssa Daniela Bosisio e dalla dott.ssa Valentina Salvi dell’Università degli Studi di Brescia, è stata svolta in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Humanitas di Milano (prof. Alberto Mantovani), l’Università La Sapienza di Roma (prof. Silvano Sozzani) e l’Università
degli Studi di Verona (prof. Marco Cassatella).
La ricerca ha preso avvio dall’analisi bioinformatica del genoma del SARS-CoV-2 che ha permesso di identificare diverse centinaia di frammenti di RNA potenzialmente in grado di attivare alcuni sensori, o recettori, detti TLR7 e TLR8. Esponendo le cellule umane a questi frammenti del genoma virale, è possibile riprodurre in vitro la produzione di interferoni – fondamentali per combattere efficacemente il virus – ma anche di molecole infiammatorie, responsabili della cosiddetta “tempesta citochinica”, a seconda del tipo cellulare e del recettore considerati.
I risultati sono stati confermati in un modello animale, dove il danno polmonare conseguente alla somministrazione di queste sequenze virali viene completamente prevenuto quando l’attività dei sensori viene bloccata.
«Lo studio ha permesso di identificare un nuovo potenziale meccanismo alla base del danno conseguente all’infezione da SARS-CoV-2 – spiega la prof.ssa Bosisio -, sottolineando l’importanza della ricerca di base per la comprensione dei meccanismi patogenetici delle malattie e per
l’identificazione di nuovi possibili bersagli terapeutici».
https://insight.jci.org/articles/view/150542

Torna in alto