A più di anno dalla partenza di Horizon Europe abbiamo un’anteprima della partecipazione italiana ai primi bandi 2021 del nuovo programma di ricerca e innovazione.
Quali temi sono stati maggiormente affrontati? In quali settori sono stati ottenuti i migliori risultati? Dove si sono raggiunti i migliori obiettivi con il minor sforzo? Dove siamo competitivi a livello europeo? La nostra performance va meglio o peggio rispetto a Horizon2020? Sono queste le prime domande che ci siamo posti
nell’analizzare le statistiche e presentarle in serie di grafici qui scaricabili.
Se guardiamo ai temi che ci portano più budget in senso assoluto (659 mln €), troviamo il Cluster 4 (146 mln€) e il Cluster 5 (104 mln€), cui seguono le azioni Marie Curie (72 mln€), seconde per numero dei beneficiari (310).Il tasso di successo, ovvero il rapporto tra le proposte valutate positivamente e quelle presentate, è per l’Italia del 17% se guardiamo al numero dei partecipanti e del 14% se guardiamo al budget richiesto. Il tema che spicca con quasi l’80% di tasso di successo è Infrastrutture di Ricerca, cui seguono, a debita distanza,
i vari cluster con percentuali sul budget tra il 10% e il 25%. Fanalino di coda tra le aspettative nazionali c’è il programma EIC accellerator (4%).
Riguardo al rientro nazionale, cioè il rapporto tra quanto ottiene un paese e quanto è stato assegnato sull’intero programma/bando, l’Italia prende in media l’8% di quanto l’Europa mette a disposizione.
Ultimo elemento di analisi nella presente panoramica è la tipologia di organizzazione beneficiaria del finanziamento europeo. La distribuzione nel primo bando mostra una situazione simile a quella di H2020, con una tripartizione molto simile tra Università (30,6%), Centri di ricerca (24,4%) e Sistema privato (34,4%).