Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia

Presentata a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), la quarta edizione (settembre 2023) della “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia”, a cura dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps), l’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile (Ircres), e l’Istituto per gli studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) del Cnr. Il volume delinea, mediante dati quantitativi, la posizione del nostro Paese rispetto al contesto internazionale, approfondendo tematiche di interesse nell’attuale dibattito sulla politica della scienza e dell’innovazione.

Cinque i capitoli in cui la Relazione è articolata: il primo riguarda il tema dell’assegnazione competitiva di finanziamenti pubblici per lo svolgimento di progetti di ricerca e sviluppo presentati in risposta a bandi pubblici competitivi, analizzati nel periodo 2012-2021 e comparati con programmi analoghi in Austria, Germania, Svizzera e Regno Unito.

Il secondo affronta l’impatto della mobilità dei dottorandi – che rappresentano le risorse umane cruciali per la futura società della conoscenza – offrendo una riflessione su quanto sia importante, nel mondo globalizzato, svolgere un’esperienza internazionale già durante il dottorato di ricerca

Oggetto del terzo capitolo sono le tendenze brevettuali. L’analisi comparata tra i principali Paesi dell’area OCSE e l’Italia mostra come questa sia prevalentemente specializzata in industrie tradizionali, associate al Made in Italy, non avendo ancora sviluppato adeguate competenze in quei settori ad alto contenuto tecnologico che presentano maggiori opportunità economiche. Fa eccezione il settore delle “microstrutture e nanotecnologie”, in cui il nostro Paese vanta una quota brevettuale superiore al 3% del totale mondiale.

Strettamente legato al tema dei brevetti è quello del trasferimento tecnologico della ricerca pubblica, analizzato attraverso la lente delle strutture impegnate a gestirne l’attuazione e l’efficacia (Uffici di Trasferimento Tecnologico o “TTO”): al tema è dedicato il quarto capitolo della Relazione. L’analisi si sofferma su esperienze e modelli di successo quali l’Oxford University Innovation Office (Regno Unito), la KU Leuven Research & Development – Tech Transfer Office (Belgio), la società Max Planck Innovation di supporto al Max Planck Institute (Germania), il Dipartimento Innovazione e Relazioni con le Imprese (Dire) del Centre National de la Recherche Scientifique (Francia).

Il capitolo dedicato a “Visioni di scienza e fiducia nei vaccini” prende in esame dati di indagini internazionali – in particolare gli Eurobarometri sui vaccini e su Scienza e Tecnologia e il Wellcome Global Monitor.

Completano la Relazione una serie di figure e tabelle che sintetizzano i principali indicatori su scienza, tecnologia e innovazione in Italia e in altri Paesi europei e non europei.

“Nel momento di profonda trasformazione che il mondo della ricerca sta attraversando a livello globale, è particolarmente importante fermarsi a riflettere sul contesto nazionale in cui operiamo, prendere coscienza dei dati, dei “numeri” e poter misurare il grado di innovazione anche in rapporto ad altre realtà internazionali. Questa Relazione rappresenta, pertanto, un’utile occasione di confronto e uno stimolo a migliorare rivolto a tutta la comunità di ricercatori e ricercatrici, studiosi e innovatori del nostro Paese”, ha affermato la Presidente Carrozza.

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